Replying to Parafrasi di Petrarca

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  1. Posted 6/5/2011, 17:00
    qualcuno può dirmi l'analisi del testo di fiamma dal ciel sulle tue treccie piova

    per favore entro un'ora
  2. Posted 13/3/2008, 12:07
    Queste non le trovo mi dispiace!
  3. Posted 13/3/2008, 12:03
    grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee.............................. :rolleyes: sei stato gentilissimo anke xkè a me qll analisi nn la faceva aprire tutta!!!!ciaooooooooooooooo

    ultima cosa...qlk potrebbe trovarmi le scelte stilistiche?

    :) :)
  4. Posted 13/3/2008, 11:27
    Ecco a te:
    LA VITA FUGGE E NON S’ARRESTA UN’ORA
    Parafrasi:
    La vita fugge e non si arresta un attimo e la morte viene dietro a grandi tappe, mi tormentano i ricordi della vita passata, le circostanze di quella presente, le previsioni di quella futura; e il ricordar e l’aspettar mi angosciano sia che mi rivolga al passato che all’avvenire, così che in verità, io mi sarei già liberato di questi affanni, se non avessi pietà della mia anima. Cerco di ricordarmi se il mio triste cuore ebbe mai alcuna gioia; e per quanto riguarda il futuro, vedo gli affanni che mi attendono; vedo tempesta anche in porto: pesino la morte, che avrebbe dovuto essere il mio porto di tranquillità, mi si preannuncia agitata, e stanco ormai il mio spirito, vedo rotti gli alberi e le funi della mia nave e vedo spenti per sempre i begli occhi di Laura che solevo contemplare.
    Analisi del testo:
    Questo drammatico sonetto, tutto percorso da un ritmo rotto ed agitato, nasce nell’animo del Petrarca in un’ora di grave turbamento, di pesante e cupo sconforto. Laura è morta: egli avverte con sgomento la fugacità della vita, sente dietro di se il passo affrettato della morte, e non sa riconoscere alcun motivo di conforto nei ricordi del passato, non intravede alcuna luce di speranza nell’avvenire. Tutto intorno a lui è rovina e tempesta. L’ultimo verso, infatti, addensa una tragica oscurità, poiché dimostra un naufragio esistenziale. Il tema non è un tema nuovo, è ancora la fugacità del tempo, ma torna con un’insistenza maggiore e lo fa come una prospettiva differente da quella precedente nei sonetti “In vita di Madonna Laura”; in questo sonetto vuole essere il compimento della storia spirituale raccolta nel Canzoniere. Inoltre, il tema riprende il motivo della vanità del tutto che è già annunciato nel sonetto premiale (“Quanto piace al mondo è breve sogno”). Il sonetto è diviso in due quartine e in due terzine secondo lo schema ritmico ABBA ABBA CDE CDE. Nella prima quartina, dal primo verso, si annuncia l’inesorabilità del tempo che Petrarca vede come una cosa materiale, come se fosse un nemico che gli fiata sul collo, infatti, la morte si presenta nell’immaginazione del poeta come un pauroso fantasma. Dal punto di vista stilistico-linguistico la fugacità del tempo è resa mediante la struttura sintattica del polisindeto che domina tutto il discorso poetico conferendogli un andamento incalzante, quasi affannoso. Infatti, l’incalzarsi delle preposizioni, sottolineato dal ripetersi della congiunzione e, determina un ritmo assai stentato e faticoso. Anche l’utilizzo di apostrofi e forme elise e tronche dà l’idea di questa lacerazione interiore, in quanto presentano un ritmo spezzato, sincopato. Gli altri strumenti con cui Petrarca riesce a descrivere questo suo tormento interiore sono l’affollarsi di verbi di movimento, che dimostrano, appunto, affanno (“fugge”, “vien”, “tornami”) e le forti apposizioni binarie (antitesi). In questo sonetto, inoltre, sono presenti due metafore di notevole importanza, poiché anche queste descrivono lo sconvolto paesaggio dell’animo del poeta. All’inizio del sonetto vi sono le metafore che riguardano la guerra (“a gran giornate”, “mi danno guerra”), le quali, entrambe, descrivono l’angoscia dei piani temporali del presen6te e del passato, che ormai non sono più capaci di dare una qualche consolazione al poeta. Mentre, alla fine, vi sono le metafore del navigare e del porto. Tramite la prima di queste il poeta afferma che la sua vita futura gli appare come una navigazione in un mare in tempesta. Invece, la metafora del porto, contrariamente a quanto ci si possa aspettare non rappresenta tanto la salvezza dalla tempesta, quanto il tramonto della vita, che è, per definizione, la morte, nella quale si dovrebbe trovare sollievo. In realtà, Petrarca raffigura anche il porto in tempesta (“fortuna”), da qui si deduce la sua visione tormentata della morte.

  5. Posted 13/3/2008, 11:16
    vorrei l analisi di la vita fugge e nn si arresta 1 ora
  6. Posted 15/2/2008, 15:57
    Di niente.
  7. Posted 15/2/2008, 15:12
    grazie mille
  8. Posted 15/2/2008, 13:26
    Ecco a te:

    Parafrasi de “Padre del ciel, dopo i perduti giorni”
    Padre del cielo, dopo i giorni sprecati, dopo le notti trascorse in pensieri fuorvianti, tormentato da quel desiderio spietato che divampò nel mio cuore contemplando i gesti di lei, tanto affascinanti per mia sventura, fa’ sì che ormai, aiutato dalla Tua grazia, io mi rivolga a una vita più degna e ad azioni più dignitose, in modo che il demonio, mio inesorabile avversario, dopo aver cercato senza successo di irretirmi, fallisca nel suo intento.Signore mio, ora si compie l’undicesimo anno da quando sono stato sottomesso all’opprimente passione d’amore, che infierisce con più crudeltà su chi è più arrendevole. Abbi pietà del mio travaglio vergognoso; riconduci a destinazione più alta i pensieri sviati dal vero bene; ricorda loro che oggi ricorre il giorno della Tua crocifissione.

    Solo e pensoso i più deserti campi:

    Mi aggiro solo e pensieroso, misurando con andatura lenta ed esitante i campi più deserti; e volgo
    intorno gli occhi, attenti a sfuggire quei luoghi dove orme di uomini non segnino la rena
    Non trovo altro riparo che mi protegga dalla chiara consapevolezza che tutti, al vedermi, hanno del
    mio stato; poiché nei miei atti privi di vivacità e di allegria si legge chiaramente come io
    internamente arda d’amore:
    per cui io credo ormai che monti e spiagge e fiumi e foreste sappiano di che natura è la mia vita
    intima, che è nascosta agli altri.
    Ma tuttavia non riesco a trovare vie tanto aspre e selvagge che Amore non mi raggiunga e non mi
    costringa a ragionare con lui.

    La vita fugge e non s'arresta un'ora
    La vita fugge e non si arresta un attimo
    e la morte viene dietro velocemente,
    e le cose presenti e passate
    mi tormentano,e ancora quelle future;
    e il ricordare e l’aspettare mi angosciano,
    da una parte e dall’altra,in ogni modo,così che in verità,
    se non fosse che ho pietà di me stesso,
    sarei già fuori da questa vita.
    Mi ritorna in mente se mai alcuna gioia
    ebbe il mio cuore infelice,e poi da altra parte
    vedo venti contrari al mio navigare;
    vedo nel porto ( della mia vita ) violenta tempesta, e ormai stanca la mia ragione, spezzati alberi e cordami,
    privi di luce gli occhi belli di Laura che solevo guardare.


    Mentre per l'altro sonetto guarda questo documento allegato, può esserti d'aiuto.
  9. Posted 15/2/2008, 13:13
    no la parafrasi ho sbagliato a scivere
  10. Posted 15/2/2008, 10:19
    ma sono 4 sonetti di cui vuoi il testo completo?

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