Renault Fan's Club Official BaciAbbracci

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  1. sghizzo1989
     
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    Che roba O__O
     
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    Ma perché solo Briatore e non tutta la scuderia,compreso i piloti?
     
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    Renault, Briatore prepara la risposta



    Spunta un informatore. L'ex team manager ricorrerà civilmente




    ROMA, 23 settembre - «Non credo che Flavio escluda la possibilità di ricorrere alla giustizia civile, visto che è stato cacciato negandogli pure la possibilità di guadagnarsi da vivere». Parole di Carlos Gracia, presidente della federazione spagnola.

    LE CAUSE - Il giorno dopo la sentenza brutale e già scritta di Max Mosley sul Renaultgate piovono le critiche sul presidente-dittatore della Fia mentre lui fa pubblicare tutti gli atti del caso, dai quali si scopre anche la presenza di un super testimone misterioso che ha inchiodato Briatore. Ma la chiave di lettura la fornisce Garcia, numero 1 dell’organismo al quale è affiliato Fernando Alonso, il campione uscito completamente pulito dalla vicenda e tra gli assistiti dal buon Flavio, nonché promesso sposo alla Ferrari. Nel definire «eccessiva» la punizione (radiazione) inflitta a Briatore, «per altro senza una chiara dimostrazione del suo coinvolgimento», Garcia non solo parla di «caccia scatenata per la cattura di Flavio, l’obiettivo da abbattere», ma indica la più che possibile prossima mossa di Mr. Billionaire. Briatore, che continua a tacere e a parlare solo ai suoi avvocati, non solo ha ancora in piedi una causa di diffamazione contro Nelson Piquet padre e figlio, ma potrebbe impugnare la sentenza della Fia in termini civili. Improbabile, se non impossibile, la strada della giustizia sportiva (a riaprire il caso può essere solo un automobil club della Fia, come fece l’Aci pro-Ferrari per la Spy Story). E comunque probabilmente non interessa neppure al manager piemontese, che attraverso un processo civile potrebbe rivalersi economicamente sia nei confronti della Fia, ma soprattutto della Renault, che l’ha scaricato in modo brutale.

    FLAVIO NO - Tra le 91 pagine del Dossier pubblicato dalla Fia sul Consiglio Mondiale straordinario che ha appurato la cospirazione di Nelsinho Piquet, Pat Symonds e Flavio Briatore per creare nel GP di Singapore 2008 un incidente che favorisse Fernando Alonso (poi vincente grazie all’entrata in scena della Safety Car), si scoprono tutta una serie di cose che definire curiose è un eufemismo. La principale, navigando tra lettere, email, verbali di interrogatori (Symonds), deposizioni volontarie (Piquet jr), tracciati delle telemetrie (del brasiliano), trascrizione dei colloqui radio Renault, relazioni dei commissari di gara e degli investigatori incaricati dalla Fia e dalla Renault stessa, si scopre che fino al 17 settembre, ovvero venerdì scorso, il coinvolgimento di Flavio Briatore non era provato. Non soltanto dai commissari Fia, che lo definivano per l’esattezza «possibile», ma neppure dalla indagini interne della Casa francese, che scrive alla Fia due cose: 1. «c’è stata una cospirazione tra almeno due persone: Nelson Piquet jr e Pat Symonds»; 2. «non abbiamo raggiunto una conclusione definitiva sul ruolo di Briatore».

    FLAVIO SI’ - Come s’è arrivati allora alla sentenza che salva Piquet e la Renault e penalizza poco Symonds mentre radia Briatore? Il giorno dopo la Fia (Mosley) scrive una mail ai francesi minacciandoli: «La Renault ha il dovere di collaborare» e chiede di definire «l’esatto coinvolgimento di Briatore nella cospirazione». Altre ventiquattro ore e la Renault risponde alla Fia con una lettera di Andrew Ford, l’avvocato dello studio londinese Whiters incaricato di seguire la vicenda, e cambia versione: «La Renault conclude che Mr. Briatore doveva sapere della cospirazione», affrettandosi a specificare che «è limitata a non più di tre persone: Piquet, Symonds e Briatore». “Conclusione” raggiunta grazie alla testimonianza di un «informatore», un super testimone tenuto segreto (e la Fia, chissà perché, ha accettato di mantenerne l’anonimato) che ha assistito alla vicenda e l’ha così ricostruita: Piquet jr ha proposto a Symonds l’idea di creare ad arte un incidente alla presenza di Briatore; l’«informatore» ha contrastato l’idea e non sapeva che il piano fosse portato a termine fino a quando non è successo l’incidente al 14° giro. Ricostruzione per altro negata fino all’ultimo da Briatore.

    MISTER X - Ma chi è questo «informatore»? E’ credibile a tal punto? Si sa che è un membro del team e che non è il direttore tecnico né Bob Bell, né Fernando Alonso, né il capo degli ingegneri Simon Rennie, né David Greenwood (l’ingegnere dello spagnolo), né Phil Charles (l’ingegnere di Piquet jr), né i tecnici Mattheau Dubois e Riccardo Penteado, né il team manager Steve Nielsen, ovvero i dipendenti interrogati insieme a Briatore e Symonds (non Piquet jr). E fa riflettere il pensare che la McLaren ha pagato con 100 milioni di dollari di multa lo spionaggio accertato alla Ferrari (altro che super testimoni segreti), mentre la Renault per un «informatore» spuntato alla fine la faccia completamente franca per un reato molto più grave, ovvero provocare un incidente mettendo a repentaglio la vita di pilota, addetti in pista, spettatori e condizionando così il risultato della gara. Fatto che gli stessi giornali francesi e inglesi, ovvero del Paese della Renault (che è una Casa anche di proprietà statale) e di Mosley, stigmatizzano pesantemente. «La Renault può dire grazie alla crisi - si legge sull’Equipe -. Se la F1 non fosse stata alla mercé dei costruttori e dei loro motori, il verdetto del Consiglio mondiale avrebbe potuto essere meno clemente, anche a rischio di perdere uno dei suoi fornitori». Mentre l’ex campione del mondo Damon Hill taglia corto: «E’ un verdetto che grida vergogna». Mosley ovviamente se ne frega. Briatore no. E, anche senza considerarlo un uomo condannato alla “povertà” come dice il presidente spagnolo Garcia, sembra che in mano abbia più carte da giocare.
     
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    «Caso Renault, l’idea dell’incidente fu di Piquet jr»




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    Lo afferma Symonds in una lettera alla Fia resa pubblica ogg

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    SINGAPORE, 23 settembre - Non furono Flavio Briatore e Pat Symonds a ideare il falso incidente di cui nel Gp di Singapore dello scorso anno fu protagonista Nelson Piquet jr a progettare il tutto fu lo stesso pilota brasiliano. Ad affermarlo è il quotidiano sportivo catalano “Sport”, che cita fonti interne alla Renault, in primo luogo lo stesso Symonds. Quest’ultimo, in una lettera ufficiale alla Fia, ha scritto quanto segue: «In tutte le dichiarazioni e tutti i rapporti esterni che ho letto mi è parso che manchi un elemento essenziale e cioè che l’idea dell’incidente è stata per intero di Nelson Piquet jr. È stato lui il primo a propormela».

    Alla stessa conclusione è giunta l’indagine interna condotta dalla Renault per chiarire il caso. Un membro della scuderia, che è rimasto anonimo ma a cui è stato affibbiato il soprannome di “denunciatore”, ha dato la sua versione della vicenda, anche in questo caso a beneficio della Fia, che l’ha resa pubblica oggi. Ecco le sue conclusioni: «(a) Nelson Piquet jr ha avvicinato Pat Symonds dopo le qualifiche, il 27 settembre 2008, e gli ha suggerito l’idea di un incidente volontario per riscattare la sua pessima prestazione nelle prove ufficiali; (b) Pat Symonds ha menzionato l’idea a Flavio Briatore; (c) La strategia di corsa (orchestrata da Symonds, ndr) è risultata conforme al progetto; (d) Per quanto ne sappia il “denunciatore”, nessun altro all’interno del team era a conoscenza del complotto».

    L’immagine di Piquet jr esce devastata dalla pubblicazione di questi documenti. Il giovane pilota brasiliano, infatti, aveva fin qui recitato la parte dell’esecutore materiale di un misfatto progettato da altri, che era stato costretto a compiere per non perdere il posto. In realtà, come si vede, fu parte attiva fin dall’inizio. La cosa strana è che la Fia, pur avendo a disposizione questi documenti, abbia deciso di concedergli l’immunità completa in cambio della sua testimonianza.
     
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  5. ~k!ñG •M!
     
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    Renault, è Permane il Mister X
    E' lui che ha "condannato" Briatore




    La caccia all'identità del fantomatico Mister X, citato nei verbali della Fia come teste decisivo contro Flavio Briatore, ha già dato frutti importanti. Sembra che il personaggio in questione sia Alan Permane, responsabile degli ingegneri di pista Renault, attualmente a Singapore con il ruolo di capotecnico, vista la squalifica del suo maestro Symonds. Sarebbe lui il superteste, sentito dalla Fia per telefono alla vigilia del consiglio mondiale.

    Un teste che la Renault pare abbia procurato in extremis pur di evitare sanzioni e di offrire elementi in più contro il proprio manager. A Permane così come a Piquet è stata offerta in cambio l'impunità ma anche la sua deposizione sembra sia farcita di "sembra", "può essere" . Nulla di così definitivo da farci scoprire cosa accadde davvero in pista, a Singapore, un anno fa.
     
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  6. fabiolinofc
     
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    Renault: «Entro fine anno il nostro futuro in F1»

    Dopo le tante defezioni anche la casa francese mette le mani avanti sulla partecipazione al prossimo campionato del mondo

    PARIGI, 5 novembre - Renault farà un annuncio sulla sua partecipazione al campionato del mondo di Formula 1 «entro la fine dell'anno». Lo ha detto oggi il numero uno del gruppo automobilistico francese, Carlos Ghosn, a margine dell'inaugurazione di un nuovo stabilimento per la fabbricazione di batterie elettriche per auto a Flins, vicino Parigi. Rispondendo a una domanda sull'avvenire del Team Renault, Ghosn ha risposto: «Lasciamo che la stagione si sviluppi in modo normale, non voglio turbare la stagione attuale con dichiarazioni da parte nostra, ma posso garantirvi che prima della fine dell'anno, annunceremo la nostra strategia rispetto alla partecipazione di Renault in Formula 1». Secondo la BBC, il costruttore francese ha convocato ieri una riunione d'urgenza per fare il punto su diverse opzioni: restare nel campionato di Formula 1, ritirarsi o proseguire ma solo in veste di fornitore di motori per altre squadre. Renault ha chiuso la stagione 2009 all'ottavo posto (su dieci partecipanti)in classifica costruttori. Toyota, in rosso dal 2008, ha annunciato ieri il ritiro dalla Formula 1 a causa delle «severe condizioni economiche». Una decisione che hanno già preso precedentemente Honda (che si è ritirata alla fine del 2008), Bmw (2009) e il produttore di pneumatici Bridgestone (2010).
     
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80 replies since 22/3/2009, 13:34   666 views
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