Ricordo di Aldo Moro e Peppino Impastato nell’anniversario della loro morte

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    Frutto di un'Italia andata ormai a Fanculo!

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    Dove nasci, dove cresci: quando parti poi ritorni. Se ci vivi per amore resta il posto dove muori.

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    A 32 anni di distanza, quella del 9 maggio ’78 resta ancora la notte più buia che lo Stato Italiano abbia mai vissuto. Il terrorismo e la mafia avevano sferrato il loro colpo più forte. Il corpo di Aldo Moro, Presidente della DC, dopo 55 giorni di prigionia in mano alle Brigate Rosse, veniva ritrovato nel cofano bagagli di una Renault 4 a Roma, in via Caetani. La stessa notte, Peppino Impastato, un giovane attivista politico che ha passato la sua vita ad urlare alla radio per denunciare i delitti e gli affari dei mafiosi, veniva assassinato.

    Una sola data, un solo giorno per ricordare due grandi uomini, simbolo di integrità morale e portatori di sani e nobili principi nella politica del nostro Paese. Due personaggi scomodi per quegli anni di piombo che così pesantemente hanno segnato la storia di noi italiani e della nostra democrazia. Aldo Moro, un grande mediatore, il padre del compromesso storico, insieme ad Enrico Berlinguer, con il suo operato ha percorso per anni la strada che portava ad un governo di solidarietà nazionale. Fu anche il primo ad introdurre nel 1958 l'insegnamento dell'educazione civica nelle scuole medie e superiori, con l’obiettivo di trasformare i ragazzi in cittadini. Le Br l’uccisero con l’accusa di essere il "teorico e lo stratega indiscusso del regime democristiano che opprime il popolo italiano”. Ma in realtà lui era un uomo, un padre, un intellettuale, un laico cristiano, una guida illuminata per il nostro Paese. Un esempio per tutti i politici di oggi.

    E un esempio lo deve essere anche Pepino Impastato. Un ragazzo nato a Cinisi, nato in una famiglia di mafiosi che avrebbe potuto vivere la sua esistenza nella placida omertà che la società siciliana richiedeva. Invece rinunciò a tutto per avviare un’ attività politica-culturale antimafiosa, non temendo di sbeffeggiare i malavitosi nella sua trasmissione Onda Pazza.
    Come loro, a perdere la vita furono magistrati, uomini di Stato e semplici cittadini durante quei terribili anni di odio. Oggi, tutto ciò che noi dobbiamo fare, come ha ricordato lo stesso Presidente della Repubblica Napolitano, "è di tenere sempre alta la guardia contro il riattizzarsi di nuove possibili tentazioni di ricorso alla protesta violenta, e di focolai, non spenti una volta per tutte, di fanatismo politico e ideologico”. E la politica deve tornare ad essere politica nobile, non più quella delle guerre, delle parole urlate e degli attacchi personali. Solo così potremmo testimoniare il nostro secco no alla violenza
    ”.


    Il segretario pescarese del Partito Democratico
    Stefano Casciano

     
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  2. !Hysteria.
     
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    Bravo Adrià,ricordiamoci sopratuttto di Peppino Impastato,ucciso dalla Mafia,quel giorno di lui non se ne parlò,perchè fu trovato Aldo Moro.
    Splendida la canzone dei Modena City Ramblers :D
     
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  3. sghizzo1989
     
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    Purtroopo la memoria serve a poco.
     
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2 replies since 9/5/2010, 11:08   99 views
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