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Bibo90.
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A Roma gli azzurri cedono contro i campioni del Mondo 3-1 (15-25, 22-25, 25-23, 17-25): troppo forti Murilo e compagni. La squadra di Anastasi non convince negli attacchi, Marra ci tiene in partita nel terzo set, ma poi viene fuori la classe dei brasiliani. Domenica la finale per il terzo posto contro la Serbia.
ROMA, 9 ottobre 2010 – Ci hanno provato gli azzurri. E alla fine il PalaLottomatica applaude riconoscente. Ai ragazzi di Andrea Anastasi non riesce il miracolo di battere il Brasile che domani, contro Cuba, può eguagliare uno storico record solo italiano: vincere tre mondiali consecutivi. Dopo quello vinto nel 2002 e nel 2006 domenica può arrivare il terzo titolo per l’incontentabile Bernardinho che non riesce a star fermo un attimo in panchina, anche se le stampelle dovrebbero obbligarlo a movimenti limitati. Troppo forti Murilo e compagni, per una squadra cresciuta giorno dopo giorno in questo Mondiale, ma che rimane tecnicamente e fisicamente inferiore a un Brasile che continua a produrre campioni con ritmo industriale impressionante.
La delusione azzurra.
SVANITI SUL PIU’ BELLO — C’è da dire, senza nulla togliere all’impegno dei nostri, che nel momento topico sono venute a mancare – sotto la pressione degli avversari – diversi punti fermi. Fei si è confermato più croce che delizia. Troppo alterno in attacco il nostro opposto, peraltro non sempre ben servito da un Vermiglio stavolta non lucidissimo e poco aiutato da una ricezione a volte ballerina. Ma se in quel fondamentale il paragone regge (63 per cento noi contro il 69 loro) i rapporti saltano con l’attacco che i brasiliani tengono su un pregevole 60 per cento mentre noi scendiamo al 45. Il servizio non ci ha sostenuto molto, perché era lì che dovevamo cercare di intaccare i meccanismi quasi perfetti orchestrati prima da Bruno e poi dal rientrate Marlon, senza che la regia dei campioni ne risenta.
Muro azzurro contro Murilo.
TENSIONE ALTISSIMA — Nel primo set gli azzurri soffrono troppo la tensione della gara e il numero di errori (6) è troppo alto nei confronti di un Brasile che invece riduce al minimo i propri ed ha una correlazione battuta-muro eccellente. L’attacco della squadra di Bernardinho è esplosivo in tutti i suoi uomini. Mentre i nostri faticano. Abissale la differenza di rendimento in attacco: all’80 per cento i martelli verdeoro, solo al 44 i nostri che non riescono a fare il solletico al servizio con gli avversari all’83 per cento in ricezione.
FESTIVAL DEGLI ATTACCHI — I muri riescono a tener poco, e di conseguenza anche le difese. Però ora Savani e compagni si sono scrollati la tensione in eccesso. Parodi ha lasciato il posto a un Cernic più navigato, il gioco non fluisce ma restiamo attaccati alla partita. L’ultimo time out tecnico ci vede ancora in vantaggio 16-15. Però nei momenti topici Murilo e Dante in attacco diventano irrefrenabili, mentre Lucas piazza un ace micidiale per l’autostima azzurra. E nonostante una ricezione sbagliata dei sudamericani, Mastrangelo rimane immobile sotto rete e così il punto del 23-24 diventa inopinatamente quello del set per i verdeoro.
La festa dei brasiliani.
TIENE MARRA — Nel terzo set l’Italia sale di rendimento, perché tiene il libero Marra in ricezione – “bersagliato” dai servizi avversari – e il nostro attacco comincia a girare con continuità tanto che Fei ora passa con continuità, non essendo l’unica nostra uscita. Nonostante questo il Brasile è sempre lì attaccato e alla fine la spuntiamo col minimo vantaggio con un pallonetto spinto di Mastrangelo in primo tempo.
ILLUSIONE — Si spera nella grande rimonta, i 13 mila del PalaLottomatica incitano l’Italia, ma invece prevale la classe dei brasiliani. Gli azzurri si squagliano. Anastasi cambia Fei con Lasko, inserisce nel finale anche Travica in palleggio, ma il sogno è già svanito e il Brasile chiude senza alcun calo di tensione, come un rullo compressore.
PER IL BRONZO CON LA SERBIA — Domenica alle 17 si gioca per il terzo posto contro la Serbia: era stata la finale del 1998, l’ultimo nostro mondiale vinto, dopo quelli del ’90 e ‘94. Oggi la sfida potrebbe regalarci un dignitoso bronzo. Perché non va dimenticato che la generazione dei Fenomeni è solo un ricordo per noi e la programmazione su nuovi talenti ha latitato a livello di movimento. In questa situazione oggettiva, il c.t. Andrea Anastasi ha fatto un ottimo lavoro, portando a un rendimento elevato una squadra che non ha fuoriclasse. Bravi comunque, anche se quando arrivi a un passo dalla finale l’amaro rimane.. -
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Frutto di un'Italia andata ormai a Fanculo!
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Ma porco cane, 'sti brasiliani sono un plotone d'esecuzione, tirano delle fucilate assurde. Contro Cuba vedremo direttamente le scintille.
Beh, onore ai nostri. Non abbiamo sfigurato, dai. E poi il terzo set è stato fantastico.. -
!Hysteria ~.
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Sono troppo forti.
Ma sognare era lecito. -
sghizzo1989.
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Di più non potevamo fare. . -
fabiolinofc.
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Peccato ci credevo io....però questi brasiliani sono fortissimi.... . -
spedy5.
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Grande cuore l'Italia, ma il Brasile era troppo forte.
Comunque bravi ragazzi, adesso battiamo la Serbia!. -
~ Manù™.
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Il Brasile è straordinario. :O :O
Onore all'Italia però..abbiamo fatto comunque un ottimo Mondiale.. -
Dandino..
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C'era quello alto tipo 212cm che faceva dei muri assurdi. Poi loro alla battuta tiravano sempre bombe! .