Letteratura Latina: Dalle origini al periodo imperiale

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Bibo90
     
    .

    User deleted


    Periodo delle Origini

    image

    Quadro Storico


    ANNO AVVENIMENTO

    753 a.C. Secondo la leggenda Romolo fonda la città di Roma.
    753 - 510 Governo monarchico: regnano in successione Romolo, Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marzio, Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo.
    509 Inizia il periodo repubblicano.
    451 Leggi delle XII Tavole.
    390 Invasione dei Galli e saccheggio di Roma.
    367 Leggi Licinie-Sestie.
    343 - 291 Guerre contro i Sanniti.
    282 Inizia la guerra contro Pirro, re dell'Epiro e Taranto.
    275 Vittoria a Malevento (poi Benevento).
    272 Con la conquista della città finisce la guerra contro Taranto.
    264 - 241 Prima Guerra Punica.
    241 - 238 La Sicilia occidentale, la Corsica e la Sardegna diventano province Romane.
    240 Livio Andronico per la prima volta rappresenta a Roma un dramma tradotto dal greco


    Periodo Arcaico
    image

    Quadro Storico


    ANNO AVVENIMENTO

    240 a.C. Livio Andronico per la prima volta rappresenta a Roma un dramma tradotto dal greco
    219 Annibale conquista Sagunto.
    218 Inizia la Seconda Guerra Punica.
    216 Annibale sconfigge i Romani a Canne.
    204 Arrivo di Scipione in Africa.
    202 Battaglia di Zama e fine della Seconda Guerra Punica.
    200 - 197 Guerra contro Filippo V di Macedonia.
    149 - 146 Terza Guerra Punica.
    146 Cartagine viene rasa al suolo e viene conquistata la Grecia.
    111 - 105 Guerra Giugurtina.
    90 - 88 Guerra sociale: gli Italici ottengono la cittadinanza Romana.
    88 Inizio della guerra civile tra Mario e Silla.
    87 - 85 Guerra contro Mitridate.
    86 Morte di Mario.
    81 Cicerone inizia la sua attività pubblica.


    Età di Cesare e Cicerone
    image

    Quadro Storico


    ANNO AVVENIMENTO

    81 a.C. Cicerone inizia la sua attività pubblica.
    78 Morte di Silla.
    73 - 71 Rivolta degli schiavi capeggiati da Spartaco.
    63 La congiura di Catilina viene smascherata dal console Cicerone.
    62 Pompeo, dopo le vittorie in Oriente, rientra trionfante a Roma.
    60 Primo triumvirato di Cesare, Pompeo e Crasso.
    58 Inizia la Guerra Gallica di Cesare. Cicerone vienne condannato all'esilio.
    53 Crasso muore in Oriente.
    51 Fine della Guerra Gallica.
    49 Inizia la guerra civile fra Cesare e Pompeo.
    48 Cesare vince a Farsalo. Pompeo viene ucciso in Egitto.
    45 Sconfitta definitiva dei pompeiani: Cesare è dittatore a vita.
    44 Morte di Cesare. Il 7 dicembre del 43 a.C. muore Cicerone.


    Autori:

    Catullo

    Vita:
    Vita
    Una difficile datazione. Gaio Valerio Catullo nacque a Sirmione, cittadina sul lago di Garda nell'attuale provincia di Verona, da una famiglia agiata e di buon peso politico. Molto scarsi sono gli elementi che ci possono fare risalire con certezza alla data della sua nascita e della sua morte. San Gerolamo afferma che il poeta, nato nell'87 a.C., morì all'età di trent'anni nel 57 a.C.; tuttavia, visto che numerosi carmi contengono riferimenti ad avvenimenti risalenti al periodo 55-54 a.C., molti studiosi hanno ritenuto opportuno spostare la data di morte all'54 a.C. e, di conseguenza, quella di nascita all'84 a.C..
    La vita a Roma. Poco o nulla sappiamo della sua infanzia: il primo dato certo della sua vita è che all'età di venti anni circa si trasferì a Roma per completare gli studi. Pur non partecipando alla vita politica, ben presto entrò a far parte degli eleganti e licenziosi ambienti mondani, facendo la conoscenza di importanti personaggi politici e letterari, come il propretore Memmio, il celebre oratore Ortensio Ortalo e lo storico Cornelio Nepote, al quale tra l'altro il poeta dedicò il suo Liber. Entrò anche in contatto con i neòteroi, di cui entrò a far parte, stringendo una forte amicizia con i poeti Licinio Calvo e Elvio Cinna, con i quali condivideva gli interessi e le ambizioni.
    L'incontro con Lesbia. Ma fu l'incontro con Lesbia a sconvolgere per sempre l'esistenza del poeta. Da una vita dedicata a brevi ed effimeri amori e alla produzione neoterica, Catullo passò ad una focosa e struggente passione per questa donna che, fra alti e bassi, fra gioie e delusioni, cantò nei suoi carmi e amò fino alla fine della sua vita. In realtà, come ci è stato tramandato da Apuleio, sotto lo pseudonimo di Lesbia si nasconderebbe Clodia, sorella di quel tribuno Clodio tanto avverso a Cicerone e moglie di Metello Celere, governatore della Gallia. Esempio della vita mondana e corrotta del tempo, Clodia è rappresentata, oltre che nei carmi catulliani anche nell'orazione Pro Caelio di Cicerone, come una donna incredibilmente bella, colta, astuta, spregiudicata, licenziosa e corrotta.
    Il viaggio in Oriente. L'unico avvenimento di datazione certa della vita di Catullo è il suo viaggio in Bitinia al seguito dell'amico-propretore Memmio avvenuto tra il 57 e il 56. Sembra che il poeta facesse parte del "cohors amicorum" del politico e, durante il soggiorno, visitò nella Troade la tomba del fratello defunto (v. Carme CI).
    La morte. Tornato a Roma, dopo alcune vicende ruppe in modo definitivo la relazione con Lesbia. Infelice al punto di ammalarsi anche nel fisico, morì per cause ignote nel 54 a.C..


    Cesare

    Vita:
    Una rapida carriera politica. Caio Giulio Cesare nacque da una famiglia aristocratica appartenente alla gens Iulia il 13 luglio del 100 a.C. a Roma. Sposatosi molto giovane con la figlia di Cinna, Cornelia, dopo la morte di Silla cominciò ad apoggiare i populares e, da oratore ormai affermato, nel 68 a.C. iniziò la sua carriera politica tra le fila di questi. In pochi anni compì l'intero cursus honorum: questore nel 68, divenne edile nel 65, pontefice massimo nel 63, pretore nel 62 e propretore in Spagna nel 61. Durante questo periodo sembra che intrattenne stretti rapporti con i Catilinari, dai quali poi si staccò senza peraltro avere partecipato alla congiura.
    Il triumvirato e la guerra in Gallia. Dopo diversi manovre segrete, nel 60 Cesare stipulò un patto politico privato con Pompeo e Crasso, recenti trionfatori in Oriente, per il governo della repubblica (detto "il primo triumvirato"). Grazie al triumvirato e all'appoggio del popolo, ma in aperto contrasto con il Senato, egli divenne console nel 59 ed eccezionalmente proconsole della Gallia Cisalpina e Narbonese per cinque anni nel 58. Ottenuta questa carica partì per la celebre guerra gallica, con la quale, dopo sette anni di combattimenti fino al 51, sottimise l'intera Gallia.
    La guerra civile. Morto Crasso e con Cesare lontano, a Roma Pompeo andava sempre più rafforzando il suo potere e nel 49, con il senato ormai in pugno, ordinò a Cesare di congedare l'esercito e di far ritorno a Roma come semplice cittadino. Cesare invece, avendo ben capito le mire del suo ex-alleato, disobbedì e oltrepassò il Rubicone con le sue truppe: era la guerra civile. Cesare s'impadronì ben presto dell'Italia e della Spagna e sconfisse Pompeo nel 48 a Farsalo; la guerra tuttavia continuò fino al 45, quando anche gli ultimi seguaci di Pompeo vennero sconfitti.
    La dittatura e le riforme. Divenuto dittatore a vita nel 45, a poco a poco Cesare concentrò nelle sue mani un numero sempre maggiore di poteri. Oltre a questo, con una campagna di clemenza e rappacificazione, attuò però numerose riforme con l'obiettivo di riorganizzare le istituzioni e di risolvere, per quanto possibile, i problemi sociali.
    Le idi di marzo. Ma il piano di riforme e di clemenza pensato da Cesare stava ledendo gli interessi di parecchi personaggi influenti a Roma, appartenenti soprattutto alla nobilitas. E fu proprio da questi ambienti che prese piede la congiura che il 15 marzo del 44 uccise Cesare a colpi di pugnale.


    Cicerone

    Vita:
    L'inizio dell'attività forense. Marco Tullio Cicerone nacque ad Arpino, nell'attuale provincia di Frosinone, nel 106 a.C.. Appartenente ad una agiata famiglia del rango equestre, si trasferì ben presto a Roma e studiò con i più celebri maestri di retorica, oratoria e filosofia. Assiduo frequentatore del Foro, iniziò la sua attività pubblica nell'81 con l'orazione Pro Quinctio, a cui poco dopo fece seguito la Pro Sexto Roscio Amerino.
    Il viaggio in Grecia e il cursus honorum. Nel 79 parte per la Grecia, dove rimane due anni per approfondire e affinare le sue conoscenze di filosofia e retorica. Tornato a Roma comincia e percorre l'intero cursus honorum: diventa questore in Sicilia nel 75, senatore nel 74, edile nel 69, pretore nel 66 e infine console nel 63.
    Il consolato e l'esilio. Cicerone si schierò fin da subito contro gli optimates, i conservatori e diventò così il"nemico numero uno" dei populares, i democratici. Durante questo periodo egli affrontò e smascherò la congiura di Catilina, i cui fautori vennero da lui condannati a morte. Ma il suo peso politico stava declinando, così nel 58 il tribuno della plebe Clodio, appoggiato da Cesare, lo condannò all'esilio per avere condannato i Catilinari con un processo sommario. Trascorse i sedici mesi d'esilio in Grecia, poi, nel 57, venne richiamato a Roma grazie all'intervento di Pompeo e del Senato.
    Gli anni della guerra civile. Gli anni che seguirono il ritorno furono caratterizzati da continue incertezze politiche, che portarono Cicerone anche ad avvicinarsi ai triumviri. Nel 51 divenne proconsole della Cilicia e nel 49, allo scoppio della guerra civile, si schierò a favore di Pompeo e del Senato. Le truppe pompeiane furono sconfitte, ma Cicerone, rientrato in Italia, ottene comunque il perdono di Cesare nel 47.
    Gli ultimi anni. Durante la dittatura di Cesare si dedicò soprattutto all'attività filosofica, astenendosi pressoché totalmente dalla vita pubblica. Nel frattempo anche la sua vita privata era andata a rotoli: aveva divorziato dalla moglie Terenzia e, dopo un altro breve matrimonio, gli era morta anche la figlia Tullia. Alla morte di Cesare sostenne i cesaricidi e Ottaviano, ma quando quest'ultimo e Antonio unirono le loro forze per la battaglia di Filippi, Cicerone fu il primo nelle liste di proscrizione. Il 7 dicembre del 43 venne ucciso nella sua villa a Formia dai sicari di Antonio.


    Cornelio Nepote

    Vita:
    Scarse notizie biografiche. Cornelio Nepote (il prenome non è stato tramandato) nacque probabilmente nei dintorni di Pavia intorno al 100 a.C.. Le notizie riguardanti la sua vita sono poche e lacunose: sappiamo solo che visse Roma e, pur tenendosi sempre lontano dalla politica, rivestì posizioni di prestigio negli ambienti colti della capitale. Ebbe stretti rapporti di amicizia con Attico, Cicerone e Catullo, il quale gli dedicò il suo Liber (v. Carme I). Morì in un anno imprecisato durante il principato di Augusto.

    Opere:
    Il De Viris Illustribus. Cornelio Nepote è l'autore della raccolta di biografie più antica tra quelle pervenuteci dal mondo Romano: il De Viris Illustribus. In quest'opera mastodontica e a carattere enciclopedico, lo storico traspose (probabilmente in 16 libri) le vite degli uomini più valorosi e meritevoli del mondo antico, tra cui condottieri, storici, poeti e grammatici.
    L'opera è in gran parte andata perduta: nonostante ciò ci è giunta pressoché intatta la sezione "De excellentibus ducibus exterarum gentium", nella quale sono raccolte le biografie di ben 22 condottieri greci, asiatici e cartaginesi (tra i quali Alcibiade, Annibale, Milziade, Temistocle), e le biografie di Catone il Censore e di Attico, tratte dalle sezioni "De Latinis Historicis".
    Opere minori. Oltre al De Viris Illustribus Nepote scrisse i Chronica (l'opera citata da Catullo nel carme riportato sopra), un breve compendio di storia universale in 3 libri probabilmente d'ispirazione greca, e gli Exempla, una raccolta di curiosità di vario genere che spaziavano dalla storia alla scienza

    Lucrezio

    Vita:
    Un poeta forse pazzo. Non sappiamo pressoché nulla di certo a proposito della vita di Lucrezio: possiamo però ricavare il periodo in cui egli è vissuto attraverso il Chronicon di san Gerolamo, che a proposito dell'anno 94 a.C. riporta:


    Titus Lucretius poeta nascitur: qui postea amatorio poculo in furorem
    versus, cum aliquot libros per intervalla insaniae conscripsisset, quos
    postea Cicero emendavit, propria se manu interfecit anno aetatis XLIV.

    Nasce il poeta Tito Lucrezio: il quale, diventato pazzo a causa di un
    filtro d'amore, dopo avere scritto alcuni libri nei momenti di lucidità, che
    in seguito Cicerone pubblicò, si suicidò all'età di 43 anni.


    Secondo san Gerolamo, quindi, Lucrezio sarebbe morto nel 51 a.C.; numerosi studi, tuttavia, concordano oggi nell'affermare che molto probabilmente le date di nascita e di morte del poeta sono da far coincidere rispettivamente con il 98 a.C. e il 55 a.C..
    Un'altra questione assai dibattuta riguarda la presunta pazzia del poeta: non potendo avere conferma della veridicità delle testimonianze contenute nel Chronicon, si è addirittura supposto che la follia di Lucrezio sia in realtà una leggenda cristiana volta a denigrare l'opera del poeta.


    Sallustio

    Vita:
    Un fedele seguace di Cesare. Gaio Sallustio Crispo nacque ad Amiterno, località vicina a L'Aquila, nell'86 a.C.. Proveniente da una famiglia plebea abbastanza ricca, si trasferì a Roma per compiere gli studi, dove, sotto l'ala protettrice di Cesare, di cui fu sempre un fedele seguace, iniziò il cursus honorum.
    La carriera politica. Divenuto nel 52 tribuno della plebe, nel 50, per decisione dei censori, venne espulso dal Senato con l'accusa di vita scostumata. Reintegrato da Cesare nel 49, lo scrittore fu a fianco del suo protettore durante la guerra civile. Ottenne poi l'incarico di governatore della provincia dell'Africa Nova, ma, terminato questo incarico, fu accusato di concussione, soprattutto per le ingenti ricchezze che aveva accumulato. Nuovamente salvato da Cesare, alla morte di questo abbandonò in modo definitivo la vita politica.
    Gli ultimi anni. Ritiratosi a vita privata, Sallustio si fece costruire i cosiddetti Horti Sallustiani, dove trascorse studiando gli ultimi anni della sua vita: è in questo periodo che cominciò l'attività di scrittore. Morì nel 35 a.C..



    Letteratura Imperiale
    image

    Quadro Storico


    ANNO AVVENIMENTO

    44 a.C. Morte di Cesare.
    43 Ottaviano, Lepido e Antonio si accordano per il secondo triumvirato.
    42 A Filippi Antonio e Ottaviano sconfiggono i cesaricidi.
    36 Divenuto pontefice massimo Lepido si ritira daò triumvirato.
    32 Ottaviano dichiara guerra a Cleopatra, regina d'Egitto e amante di Antonio.
    31 Ottaviano sconfigge Antonio ad Azio.
    30 Morte di Antonio e Cleopatra. Ottaviano ottiene poteri straordinari.
    27 Ottaviano si fa attribuire dal senato l'appellativo di "Augusto".
    23 Augusto si fa conferire per legge i poteri di tribunato della plebe e del proconsolato.
    14 d.C. Morte di Augusto e inizio del principato di Tiberio.
    14 - 16 Campagna contro i Germani di Germanico.
    37 Morte di Tiberio.
    37 - 41 Principato di Caligola.
    41 - 54 Principato di Claudio.
    54 Inizio del principato di Nerone.
    64 Incendio di Roma: iniziano le persecuzioni nei confronti dei cristiani.
    68 Morte di Nerone.
    68 - 69 Guerra civile fra Galba, Otone e Vitellio.
    69 Inizia il principato di Vespasiano.
    70 Tito mette a ferro e fuoco Gerusalemme.
    79 - 81 Principato di Tito.
    81 - 96 Principato di Domiziano.
    96 - 98 Principato di Nerva: viene introdotto il sistema dei "principi adottivi".
    98 - 117 Principato di Traiano. Massima estensione dell'impero Romano.


    Autori

    Fedro

    Vita
    Un liberto di Augusto. Primo favolista della storia di Roma, Fedro nacque in Macedonia forse attorno al 15 a.C.. Assai scarse sono le sue notizie biografiche, soprattutto per il fatto che, probabilmente, giunse a Roma da bambino come schiavo. Molto erudito, venne presto affrancato da Augusto e forse iniziò a dedicarsi all'insegnamento.
    La persecuzione di Seiano. L'unico dato cronologicamente certo della sua esistenza è la persecuzione nei suoi confronti attuata da Seiano, a cui il poeta accenna nelle sue opere. Seiano, ministro di Tiberio, infatti, irritato dal tono satirico di alcune sue favole, lo fece processare e condannare. I fatti che seguirono la condanna sono avvolti nel mistero: forse caduto in disgrazia, morì dimenticato da tutti.


    Igino

    Vita
    Vita del tutto ignota. Non sappiamo nulla della vita di questo Igino, da non confondersi con Caio Giulio Igino, liberto di Augusto e bibliotecario della biblioteca palatina.

    Opere
    Due sole opere. Solo due componimenti sono giunti fino ai giorni nostri sotto il nome di Igino: un manuale astronomico, il "De Astronomia", e, soprattutto, una raccolta di brevi racconti mitologici, tradizionalmente detta "Fabulae". Quest'ultima è composta da 277 brani, ed è pertanto una delle più ricche fonti di mitologia classica esistenti. Probabilmente utilizzato un tempo come vero e proprio manuale, il componimento fa della semplicità del linguaggio e della chiarezza stilistica i suoi punti di forza.


    Livio

    Vita
    Biografia molto lacunosa. Sappiamo ben poche cose a proposito della vita di Tito Livio (di cui non conosciamo il cognomen). Sebbene san Gerolamo affermi che lo scrittore nacque a Padova nel 59 a.C., recenti studi fanno pensare che in realtà Livio sia nato nel 64 a.C.. Visse per moltissimi anni a Roma alla corte di Augusto, dimostrando sempre l'austerità dei costumi e le idee conservatrici tipiche della sua terra natale. Sempre secondo san Gerolamo nel 17 d.C. fece ritorno a Padova, dove poco tempo dopo morì.


    Marziale

    Vita
    I primi anni a Roma. Marco Valerio Marziale nacque all'incirca nel 40 d.C. a Bilbili, in Spagna. Di modesta condizione sociale ed economica, dopo avere completato gli studi, nel 64 si trasferì a Roma. Tentata senza fortuna la carriera forense e trovatosi a corto di denaro, Marziale cominciò la sua attività poeta come "cliente", cercando sostegno presso dei mecenati.
    Successo letterario ma non economico. Dopo avere vissuto quasi in povertà per alcuni anni, le cose migliorarono quando nell'80 l'imperatore Tito gli affidò l'incarico di comporre degli epigrammi celebrativi per l'inaugurazione del Colosseo (il "Liber Spectaculorum"). Ma la consacrazione letteraria avvenne a partire dal biennio 84-85, quando cioé iniziò a pubblicare ininterrottamente, fino al 98, i suoi epigrammi. Al tanto grande successo letterario non fece riscontro però l'agognata prosperità economica.
    Il ritorno in Spagna. Nel 98, con le spese di viaggio pagate da Plinio il Giovane, tornò in Spagna. Qui una donna molto ricca, Marcella, gli donò una casa e un grande podere. Senza più le preoccupazioni né i disagi della vita della capitale, Marziale si stancò ben presto del suo vecchio paese e, fino alla morte, avvenuta nel 102 circa, ebbe grande nostalgia di Roma e del suo fermento culturale.


    Orazio

    Vita
    Un poeta di origini umili ma non povero. Quinto Orazio Flacco nacque l'8 dicembre del 65 a.C. a Venosa, nell'attuale Basilicata. In tenera età si trasferì a Roma con suo padre, un ex schiavo divenuto liberto che lavorava in modo molto redditizio come esattore. Per questo il lavoro del padre gli permise di frequentare le migliori scuole, sia in Italia (dove frequentò gli epicurei Sirone e Filodemo a Napoli e Ercolano) che ad Atene, dove studiò con passione i poeti greci.
    Filippi e il circolo di Mecenate. Nel 44, alla morte di Cesare, Orazio, come d'altronde molti altri giovani, si arruolò come tribuno militare nell'esercito dei cesaricidi. Ma l'esercito di Bruto e Cassio venne sconfitto nella battaglia di Filippi: Orazio scampò alla morte, ma pagò il prezzo della sua scelta politica con la confisca di tutti i beni. Così, tornato a Roma poverissimo, trovò un impiego come scriba quaestoris, dopodiché, presentato a Mecenate dagli amici Vario Rufo e Virgilio, nel 38 entrò a far parte dell'omonimo circolo letterario.
    L'otium letterario. Da allora fino alla morte Orazio dedicò la sua vita esclusivamente alla letteratura, allo studio e a pochi, fedeli amici come Virgilio e Mecenate: proprio quest'ultimo nel 30 gli donò una villa e un grande podere in Sabina. Divenuto poeta ufficiale del regime nel 19 alla morte di Virgilio, morì nell'8 a.C., due settimane dopo Mecenate.


    Properzio

    Vita
    Un talento precoce. Come per molti altri autori del periodo, anche la biografia di Properzio risulta in alcuni punti lacunosa e le informazioni a proposito della sua vita sono state ricavate dalle sue opere. Sesto Properzio nacque ad Assisi attorno al 50 a.C. da una famiglia del rango equestre, che però perse gran parte dei suoi beni nel corso della guerra civile. Trasferitosi a Roma per iniziare la carriera forense, entrò in un gruppo di amici poeti e ben presto si dedicò esclusivamente alla poesia. Nel 29 pubblicò il primo libro di elegie d'amore, rivelando un vero e proprio talento precoce. Il successo del libro attirò l'attenzione di Mecenate, che lo volle nel suo circolo letterario.
    Cinzia. Dopo la parentesi amorosa con la serva Licinna fu con Cinzia che la vita e la produzione poetica di Properzio furono per sempre stravolte. L'animo del poeta infatti s'infuocò di una passione esasperata per quella donna, che in realtà si chiamava Hostia, più grande di lui, bella ed elegante ma anche infedele. I due ebbero una relazione per circa cinque anni, dopodiché avvennne la rottura definitiva. Da questo punto della vita del poeta non sappiamo più nulla: probabilmente morì attorno all'anno 15 a.C..


    Seneca

    Vita
    Gli studi a Roma e il cursus honorum. Lucio Anneo Seneca nacque a Cordova, in Spagna, nel 4 a.C.; suo padre era Seneca detto il Padre o il Retore ed apparteneva ad una agiata famiglia del rango equestre. In tenera età si trasferì a Roma per compiere gli studi: qui frequentò celebri maestri, come lo stoico Attalo, il neopitagorico Sozione e il retore Papirio Fabiano. Dopo un lungo soggiorno in Egitto, rientrò a Roma e intraprese la carriera politica. Grazie alle straordinarie doti oratorie e alla rapida carriera forense, Seneca entrò in Senato nel 39 e divenne questore nel 38.
    I rapporti con gli imperatori e Nerone. Ma il suo talento di oratore non gli procurò solo onori e successi: più volte infatti, sotto i principati di Caligola e Claudio, rischia la condanna a morte per avere provocato degli scandali. Per uno di questi nel 41 è condannato all'esilio in Corsica, dove rimane per otto anni. Richiamato in patria dalla moglie di Claudio, Agrippina, assieme ad Afranio Burro gli venne affidata l'educazione di Nerone. Alla morte di Claudio, avvenuta nel 54, diventò consigliere imperiale e, durante gli anni seguenti, assistette (non si sa fino a che punto in modo passivo) alle nefandezze di Nerone, diventato imperatore.
    Il ritiro e la morte. Nel 62, dopo avere incontrato la resistenza di Nerone, si ritirò nella vita privata e contemplativa che aveva sempre sognato. Ma nel 65 venne accusato di aver preso parte alla congiura di Calpurnio Pisone e, ubbidendo ad un ordine di Nerone, si suicidò.


    Svetonio

    Vita
    La carriera amministrativa. Gaio Svetonio Tranquillo nacque presumibilmente nei pressi di Ostia attorno al 70 d.C. da una famiglia di rango equestre. Dopo aver ricevuto la carica di pontefice di Vulcano nella sua città natale ed aver svolto per qualche tempo l'attività forense, con l'appoggio del caro amico Plinio il Giovane, entrò nell'apparato amministrativo dell'impero ricoprendo il ruolo di burocrate.
    Un erudito al servizio di Adriano. Uomo molto dedito agli studi, autore di ricerche erudite che per molti aspetti richiamano quelle di Varrone, Svetonio entrò alla corte dell'imperatore Adriano negli anni attorno al 120 d. C., probabilmente dopo un periodo di servizio militare. Appoggiato dal prefetto del pretorio Setticio Claro, entrò rapidamente a far parte del ristretto gruppo di collaboratori diretti dell'imperatore. Infatti, dopo aver ricoperto le cariche di sovrintendente agli archivi imperiali e alle biblioteche pubbliche, venne nominato procuratore ab epistulis, divenendo così il responsabile della corrispondenza imperiale.
    La caduta in disgrazia e il ritiro negli studi. Intorno al 122 d. C., ancora in carica come collaboratore dell'imperatore, Adriano lo allontanò dalla sua corte, destituendolo insieme a moltissimi altri. La motivazione ufficiale (probabilmente falsa) di tale provvedimento era l'eccessiva confidenza con cui tali individui avevano trattato l'imperatrice Sabina. Ritiratosi a vita privata, Svetonio morì presumibilmente nel 126 d. C..


    Tacito

    Vita
    Poche notizie biografiche. Cornelio Tacito (non conosciamo il praenomen; forse Publio?) nacque nella Gallia Narbonese intorno al 55 a.C.. Proveniente da una famiglia benestante, ricevette un'ottima educazione: rivelò straordinarie doti di eloquenza e si avviò verso una brillante carriera politica e forense.
    La carriera politica. Sposò nel 78 la figlia del generale Agricola, nel 79 divenne questore e probabilmente edile nell'81. Divenuto pretore, sotto il principato di Domiziano, nell'88, fece un lungo viaggio e superò senza conseguenze la tirannide di Domiziano.
    Gli ultimi anni. Nel 97 sostituì il defunto Virginio Rufo come consul suffectus, dopodiché tra il 99 e il 100 tornò a dedicarsi all'attività forense. Proconsole d'Asia nel 111, morì probabilmente attorno al 120 d.C..


    Tibullo

    Vita
    Data di nascita ignota. Albio Tibullo (non si conosce il prenome) nacque presumibilmente nella campagna laziale intorno al 55-50 a.C., probabilmente da una ricca famiglia dell'ordine equestre. Perse in tenera età il padre e si ritrovò a dovere amministrare il patrimonio familiare.
    Il circolo di Messalla Corvino. Trasferitosi a Roma, diventò presto un fedele amico di Messalla Corvino ed entrò a far parte del suo circolo letterario. Insieme all'amico, e nonostante l'indole contraria alla guerra, partecipò ad una spedizione contro gli Aquitani nel 30 a.C. e ad un'altra in Oriente, che però dovette abbandonare perché colto da una malattia. Da questo punto in poi della sua vita non si hanno più notizie: morì probabilmente nel 19 a.C..


    Virgilio

    Vita
    Il periodo di formazione. Publio Virgilio Marone nacque ad Andes, nei pressi di Mantova, il 15 ottobre del 70 a.C.. Al contrario di molti poeti e scrittori contemporanei non apparteneva ad una famiglia patrizia, bensì era figlio di modesti possidenti provinciali, in ogni caso abbastanza ricchi. Compiuti i primi studi a Mantova e Cremona, il poeta si trasferì a Roma ed iniziò a frequentare scuole di retorica. Ma, essendo alquanto timido in pubblico, la carriera forense non faceva per lui, così si trasferì a Napoli, dove venne a contatto con la scuola dell'epicureo Sirone.
    La perdita delle terre. Nel frattempo, al termine della battaglia di Filippi, i vincitori avevano deciso, come consuetudine, di distribuire fra i veterani le terre confiscate alle città che si erano dimostrate ostili. Fra queste c'era Cremona, ma siccome le sue terre non bastarono, si passò alla confisca anche delle proprietà terriere di Mantova e, quindi, di Virgilio. In un primo momento sembra che, con l'appoggio di amici influenti come Asinio Pollione e Cornelio Gallo, il poeta evitò la confisca, ma in seguito nulla poté evitargli la perdita di quelli che vengono da lui definiti dulcia arva.
    La produzione letteraria. Entrato nel circolo di Mecenate intorno al 39, Virgilio pubblica probabilmente nello stesso anno le Bucoliche. Ma la vera svolta della sua carriera letteraria arriva con la pubblicazione delle Georgiche nel 29: dopo la lettura dell'opera davanti ad Ottaviano, l'imperatore gli affida l'incarico di comporre un poema epico incentrato sulla sua figura. Virgilio così inizia a comporre l'Eneide, poema volto ad esaltare in modo indiretto la figura di Augusto.
    Gli ultimi anni. Volendo perfezionare e documentarsi al meglio per la nuova opera, il poeta si reca in Grecia, dove tra l'altro incontra Augusto che lo invita a tornare a Roma. Durante il viaggio di ritorno, però, viene colpito in modo grave da un colpo di sole: sbarcato a Brindisi, vi muore il 21 settembre del 19 a.C.. La leggenda vuole che sul punto di morte Virgilio abbia espresso il desiderio di bruciare l'Eneide, ancora imperfetta; tuttavia gli amici Vario e Tucca, su ordine di Augusto, ne curarono la pubblicazione.





     
    .
  2. Obby Uan
     
    .

    User deleted


    sei per caso l'amante di Papi????? :bravo: :bravo:
     
    .
1 replies since 1/9/2007, 13:18   4981 views
  Share  
.